giovedì 14 luglio 2011

presa!

 I cacciatori, solitamente, si vantano. Siccome qui in Chianti qualunque maschio sopra i diciotto e sotto i sessant’anni è un cacciatore sono sei mesi che non faccio altro che sentire uomini vantarsi: << l’ho atterrato con un colpo solo…da sessanta metri….era grosso così…pesava tanto……andava così veloce che a mala pena sono riuscito a prendere la mira…>>. Io non mi vanterò. Dopotutto la caccia non mi piace, non sono nata in Chianti e l’ultima volta che ho controllato ero ancora femmina. Mi limiterò a riportare i fatti così come sono avvenuti, a darvi la notizia con obbiettiva essenzialità.
L’ho presa. Coloro i quali hanno perso un po’ di tempo a leggere il mio ultimo post sapranno a chi mi riferisco: ho preso Lei, l’Assassina di Elvis, la Sterminatrice di paperelle, la Rossa imprendibile e invisibile….insomma forse non proprio lei, magari sua sorella, o sua figlia, o sua zia.
Comunque, ho preso una volpe.
Il giorno successivo alla sua ultima visita – bilancio a fine visita: cinque papere scomparse e il cadavere orrendamente scempiato di un papero chiamato Elvis abbandonato in mezzo al bosco – abbiamo piazzato all’angolo di un recinto una trappola essenziale ma efficace. La trappola è lunga circa un metro e mezzo, un piccolo tunnel di rete al cui centro c’è l’esca posizionata su  un supporto collegato alle aperture del tunnel: appena l’animale tocca l’esca scattano due ganci metallici che chiudono gli accessi lasciandolo all’interno vivo, incolume ma prigioniero.
Per settimane quella trappola è rimasta vuota. Ogni volta che passavo in quei pressi, buttavo un’occhiata per vedere se per caso la volpe ci fosse cascata….niente. Fino a che ho smesso di controllare. << La volpe è troppo furba>> mi dicevo << probabilmente è capace di sentire il nostro odore sulla rete metallica della trappola, probabilmente non ci cascherà mai>>. E poi un giorno ho alzato gli occhi per caso verso l’angolo del recinto e l’ho vista. Era immobile all’interno della gabbia/trappola ormai chiusa. Mi sarei aspettata che una volta dentro prendesse a dibattersi, a camminare avanti e indietro e invece no, stava seduta al centro della gabbia, ferma. Non aveva neanche mangiato l’esca che avevamo piazzato per lei. Sembrava quasi che ci fosse entrata di sua volontà lì dentro, pur sapendo che di trappola si trattava, per farmi un favore e ora volesse dirmi con quel suo starsene ferma:<< hai visto? Sei contenta? Sono venuta….e ora che facciamo?>>. Mi sono avvicinata: aveva il pelo fulvo ma era piccola più di quanto mi aspettassi tanto che ad una prima occhiata ho pensato si trattasse di un cucciolo. Era bella a vedersi con due occhi giallo ambrati e le orecchie grandi. Sembrava tranquilla, quasi composta in una posa carica di fierezza e dignità ma appena mi sono avvicinata un po’ di più ha iniziato a mostrare i denti e a dibattersi e faceva uno strano verso, ridicolo, una specie di schioccar di lingua o di sbattere di mascelle….una cosa davvero buffa e per niente adeguata ad un feroce predatore. Nei giorni precedenti i miei colleghi-uomini-cacciatori avevano fatto svariate ipotesi su che fine far fare alla volpe una volta catturata: affogarla nella cisterna dell’acqua, caricarla in macchina e liberarla a trenta chilometri di distanza….le opinioni erano discordanti. Ho visto passare a una ventina di metri di distanza uno di loro, uno della fazione “esiliamola in terra straniera” ho gridato: << abbiamo preso la volpe>>
<< aspetta>> mi ha risposto << il tempo di andare a sistemare una faccenda e arrivo>>. A sentirci urlare la volpe si è agitata ancor di più, continuando a mostrarmi i denti e a fare quel suo verso comico.
Ho deciso che non avrei aspettato nessuno. Ho avvicinato la gabbia al margine del bosco e stando ben attenta a non rischiare che uscendo corresse nella mia direzione – le volpi come tutti gli animali selvatici possono con un morso attaccare la rabbia – ho sfilato la lamiera che chiudeva la trappola lasciandola libera.
Si, lo so, sono una pappa molla. Avevo giurato di vendicare Elvis e tutte le sue cinque mogli…avevo giurato di prendermi la rivincita contro la volpe che scaltra, spietata, aveva violato i miei confini e ucciso i miei animali lasciandomi lì con un palmo di naso.
Ma che volete farci? M’è presa così. A vedermela lì, magra, piccola, impaurita con i segni della fame sul muso appuntito e nervoso, mi sono detta: << poveraccia, che brutta vita dev’essere quella della volpe>>. Io vivo in una specie di purgatorio bucolico fatto di lavoro e splendidi tramonti ma nel paese dove abito non c’è neanche un bar, il televisore prende solo tre canali, la connessione internet è ferma all’era pre-adsl, quando gli uomini mangiavano carne cruda e  facebook non era stato inventato.
Date le condizioni ambientali una come me, che divorava un paio di quotidiani al giorno è ridotta a guardare il tg quando capita…più o meno due volte alla settimana.
Ormai le cose le so “per sentito dire”. Ho sentito dire che sul fronte economia non ci sono buone notizie. Il volume altissimo della tv accesa dal mio vicino ieri sera mentre io mi lavavo i denti alle nove e mezza prima di andare a letto mi ha permesso di sapere che la borsa italiana è stata “attaccata” da manovre speculative, che i mercati finanziari non ci vedono tanto di buon occhio, che Tremonti è andato in parlamento con una manovra di lacrime e sangue, che l’Italia viene accostata sempre più spesso alla Grecia, all’Irlanda e al Portogallo e non per la cordialità della popolazione e gli splendidi paesaggi che condivide con questi tre paesi europei.
La crisi fa paura, i miei amici perdono il lavoro, io stessa sono stata disoccupata per più di un anno…..ma la paura infondo è una questione di prospettiva. Con la volpe è stato così. Ciò che mi aveva fatto paura, che mi aveva suscitato sentimenti di frustrazione e di rabbia…il mostro venuto di notte a uccidere e terrorizzare…..era un animaletto ridicolo e affamato, misero, disgraziato e ramingo. Certo, era pur sempre un predatore, poteva uccidere e ferire….ma non riusciva a incutermi un timore che fosse venato di rispetto come avrebbe fatto un lupo ad esempio, o un leone magari…questione di prospettiva.
<< Ma che hai fatto? L’hai lasciata andare?>> Mi ha chiesto il mio collega di fronte alla trappola vuota: << ma si>> ho risposto alzando le spalle << era solo una volpe>>. 

3 commenti:

  1. Hai proprio ragione Chiara. La paura è proprio una questione di prospettiva... quando tu ti sei avvicinata alla volpe, lei ha dimostrato di aver paura di te... ti ha mostrato i denti era pronta a difendersi....forse è stato proprio questo che ti ha fatto aver meno timore di lei...vedere che la paura appartiene a tutti anche al predatore più scaltro e furbo del tuo bosco.

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  2. Ti stimo... qualsiasi persona che si fosse messa nei tuoi panni, sicuramente l'avrebbe uccisa, ma tu no e è proprio x questo ke ti stimo!

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  3. Questa mattina la macabra scoperta, le mie galline tutte morte compresi Pul e Cino, due pulcini che a suo tempo avevamo tolto dalle mani di un deficente che li acquistò per farci giocare il gatto. Solitamente da noi le galline muoiono di vecchiaia ma purtroppo questa volta è andata così......sono molto dispiaciuto ma non posso prendermela con un animale per la sua natura. Tu hai fatto quello che farei io infatti non metto neanche la trappola.....

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